in camper sul lago d'Orta, alla scoperta delle storie del lago d'Orta
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Gita in camper sul lago d’Orta

Due giorni con il nostro camper van sul lago d’Orta. A Pasqua, vista la bella giornata di sole, abbiamo buttato sul furgone una borsa con un cambio e siamo partiti. Ecco il nostro mini tour in famiglia.

Per Pasqua avremmo voluto fare una bella vacanza lunga.
E invece, per una serie di cause, abbiamo dovuto cambiare i programmi e rinunciare al giro in Val d’Orcia che programmo e riprogrammo dalla primavera scorsa: c’è stato il meteo, con quelle giornate grigie e di pioggia che mi hanno tolto energie e entusiasmo. C’è stato anche un bambinesco virus intestinale.

Ma soprattutto abbiamo ormai da un po’ un problema con il riscaldamento di Herbert che non riusciamo a risolvere. E ci sta facendo perdere parecchio tempo e altrettanta pazienza.

Però la mattina di Pasqua, vista la giornata di sole, non abbiamo resistito e abbiamo buttato sul furgone due borse con i pigiami e un cambio e siamo partiti.
Destinazione: lago d’Orta.
Una meta vicina ma che non avevamo mai esplorato.

Devo dire che ce la siamo presi con molta calma e ci siamo proprio goduti due giorni.

L’area camper di Orta San Giulio

Abbiamo puntato l’area sosta camper di Orta San Giulio, ma non mi ha convinto granché.

area sosta camper orta san giulio

I punti a favore:

* è un parcheggio dedicato, quindi con altri camper intorno e non auto, e questo dà più sicurezza.

* c’è una toilette pubblica a disposizione.

* è relativamente vicino al centro storico, meno di un chilometro a piedi, tutto su marciapiedi e in buona parte percorso pedonale protetto.

* si trova proprio alla fermata del trenino turistico che porta, a seconda dell’itinerario scelto, fino all’inizio del paese, oppure alla frazione del Borgo dipinto, o ancora al santuario sopra il paese.

Punti negativi:

* la strada alle spalle è rumorosa.

* soprattutto il costo: la tariffa per i camper è di 5 euro all’ora, o 20 euro al giorno. È gratuita dalle 24 alle 8 del mattino, ma se arrivi prima di mezzanotte e non lasci la piazzola entro le 8 scatta la seconda giornata. Se non si fanno bene i conti prima, si potrebbe arrivare a pagare anche 40 euro.

* il trenino, quello che porta fino al limite della ZTL, ha un costo un po’ esagerato per il brevissimo tratto che compie. In fondo si tratta solo di una navetta, e non di un mezzo che consente di fare un giro panoramico.

Orta San Giulio

Il paese è molto grazioso, tutto pedonale e con le bambine l’abbiamo esplorato in sicurezza, lasciando che fossero loro a scegliere in quali vicoli infilarsi, quali piazzette esplorare, da quali muri saltare, quali scorci fermarsi a contemplare.

Abbiamo toccato l’acqua del lago, e ammirato l’isola di San Giulio, con la promessa di prendere il battello l’indomani mattina.

orta san giulio piazza motta

L’Isola di San Giulio

Al mattino di Pasquetta, sotto un sole tiepido ma splendente, ci siamo goduti una colazione a bordo lago nella piazza principale, piazza Motta, ancora vuota (per forza, abbiamo fatto la levataccia per lasciare l’area camper!) e con pochissimi turisti, tutti stranieri, e poi abbiamo preso il battello per l’Isola di San Giulio.

in battello verso l'isola di san giulio

Si dice che san Giulio arrivò su quest’isola attraversando il lago sopra il proprio mantello steso sull’acqua, dopo aver sconfitto i draghi che vivevano sulle rive.

Si dice anche che in una villa sull’Isola di San Giulio, che sta in mezzo al lago ma non proprio a metà, vivesse tale barone Lamberto, 93 anni e 24 malattie, che il suo maggiordomo teneva tutte annotate in un taccuino…

Ci siamo raccontati queste storie, la leggenda di san Giulio e la storia del romanzo C’era due volte il barone Lamberto di Gianni Rodari (che proprio sulle sponde di questo lago era nato), percorrendo la Via del silenzio (non proprio in silenzio…), una stradina bellissima e romantica che permette di fare a piedi tutto il giro dell’isola, visitando poi la chiesa dell’abbazia e scoprendo il panorama del lago tra una villa e l’altra.

Poi, abbiamo ripreso il battello che ci ha portato sull’altra sponda, quella est, del lago d’Orta.

Pella e il santuario della Madonna del Sasso

A Pella, all’imbarcadero, abbiamo trovato un parco giochi e un mercatino delle pulci. Si gira molto in fretta, ma è una passeggiata graziosa con partenza dall’imbarcadero, la piccola piazzetta e il lungolago (chiuso al traffico) con tutte le barche ormeggiate.

Da qui parte un altro trenino turistico – e questo sì lo consiglio – che in poco meno di mezz’ora porta fino al Santuario della Madonna del Sasso, costruito a picco su uno sperone di roccia da cui per lungo tempo gli scalpellini della zona hanno cavato marmo.

santuario madonna del sasso lago d'orta

A Boleto, uno di questi paesi, c’è proprio il Museo dello scalpellino, dedicato a una delle occupazioni caratteristiche della zona.

Sergio, il macchinista del trenino, ehm, l’autista, lungo il tragitto spiega e racconta storie e leggende dei paesi che attraversa, da quella della nascita del Santuario fino alla frana che nel 2014 è arrivata a lambire il paese ma tutti, fortunatamente, sono rimesti illesi.

In cima il prato del Santuario è uno spettacolare balcone sul lago.

panorama dal santuario della Madonna del Sasso
Il panorama dal santuario della Madonna del Sasso

Molta gente era arrivata fin quassù per fare il pic nic di pasquetta nei prati dei dintorni e nell’area attrezzata con le griglie.
Anche qui c’è un’area camper attrezzata.

E poi, giusto il tempo di rifare tutto il percorso al contrario per tornare al nostro Herbie, perché nel frattempo era già ora di ripartire verso casa.

Vedi il nostro video [#HerbertTrips] Due giorni sul lago d’Orta:

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