Entusiasmo: cosa ci ha insegnato una settimana al mare

“Entusiasmo” è stato l’invito che più gli abbiamo sentito pronunciare in questa settimana in campeggio, al mare a Caorle, nella laguna veneta.

“Entusiasmo” è la parola che ci siamo ripetuti, come incoraggiamento, nei momenti di crisi, tra un capriccio e un pisolino mancato.

“Entusiasmo”, abbiamo scoperto solo qualche giorno dopo, è anche il suo soprannome.

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L’abbiamo notato subito la prima sera, quando ha dato il via al karaoke come primo concorrente, cantando un “Andiamo a comandare” tutto fuorché intonato, ma lui decisamente sicuro di sé.
Abbiamo pensato a uno dei tanti ragazzi con qualche disabilità, fisica o cognitiva, che sono in vacanza qui con la famiglia o gli educatori delle comunità.
E sicuramente ci è sembrato così a suo agio, “a casa”, che ci è piaciuto essere in un posto accogliente così.

Ma avevo sbagliato io, con il mio pregiudizio.

Perché sono bastate poche ore il giorno dopo per renderci conto che invece faceva parte a pieno titolo dello staff di animatori.

È nel gruppo ormai da un mese, e l’esperienza, ci raccontano, per il momento sta andando bene.
A volte non è semplicissimo mediare tra la sua esuberanza, la necessità di dare un equilibrio alla squadra, il fatto che l’operato di uno sia di aiuto – e non di ostacolo – agli altri.

Altre volte succede anche che non tutti siano così contenti.
«Per la maggior parte dei campeggiatori non c’è nessun problema, ma qualche reazione sgradevole c’è stata – ci racconta un altro animatore – ho visto qualche genitore portare via i bambini piccoli con aria spaventata, quasi avessero davanti chissà chi di pericoloso. Quello che più mi ha dato fastidio però sono stati quelli che invece hanno allontanato i figli con disprezzo» [«Ma non è vero, era solo una battuta :)» , ci dice lui stesso, qui sotto nei commenti].

Noi invece, in questi giorni, abbiamo visto un bel lavoro.

Abbiamo visto “Entusiasmo” organizzare il torneo di bocce in spiaggia, girare tra le sdraio in piscina raccogliendo le iscrizioni per gli aperitivi game.
L’abbiamo visto prestarsi – a turno coi colleghi animatori – a prendere gavettoni in faccia in un gioco del mezzogiorno, ma presentandosi scanzonato con la maschera sugli occhi e un salvagente al collo.
L’abbiamo visto cazziare gli adulti che non ballavano alla baby dance, perché insomma, abbiate un po’ di «entusiasmoooo! Su le mani, all-gether!!!».

E così, in questa settimana a volte faticosa con due bambine e tre febbri, Andrea ci ha ricordato che anche nei momenti in cui ti scoraggi, è sempre meglio forzarsi a mettere un sorriso, un po’ di entusiasmo e godersi il tempo “all-gether”.

Entusiasmoooo!