In Champagne con i bambini. Idee di viaggio
Europa,  Francia,  Travel

In Champagne con i bambini: spunti di viaggio

Altra estate, altro giro, altra regione di Francia.
Negli anni scorsi abbiamo girato in camper la Provenza, la Borgogna e l’Alsazia, quest’anno – date le condizioni particolari e il fatto che fino all’ultimo non sapevamo quando avremmo potuto partire e quanti giorni avremmo avuto a disposizione – abbiamo scelto una meta poco convenzionale e in cui avremmo potuto stare senza rimpianti 5 giorni come 10: la Champagne.

Di solito si programma in questa zona di Francia, situata nella regione del Grand Est, solo qualche giorno, principalmente per dedicarsi alla scoperta del vino più famoso del mondo: lo champagne appunto.
A volte ci si sta il tempo di un weekend, a volte è una tappa nel viaggio verso la Bretagna, la Normandia, o andando a prendere il traghetto per l’Inghilterra a Calais.

Raramente si sceglie la Champagne per un viaggio in famiglia, per di più con i bambini.

Ma io resto convinta che viaggiare in famiglia non è una questione (solo) di mete, ma soprattutto di modi di viaggiare.

In questo post non vi racconterò il nostro itinerario, non vi spiegherò quali sono le Route de Champagne, non vi parlerò delle mete che trovate su qualunque guida turistica della Francia. Non vi parlerò neanche delle due bellissime cittadine (che comunque consigliamo di visitare): Reims e Troyes.

Vi racconterò piuttosto alcuni luoghi che si possono visitare con i bambini in Champagne, e potrete decidere voi se inserirli nel vostro personale viaggio.


Il faro di Verzenay

faro di Verzenay, Champagne

Costruito a una ventina di km da Reims all’inizio del ‘900, in piena Belle Epoque, da un visionario produttore di champagne che lo descrisse dicendo che sì, il mare qui non c’è, ma si trova proprio in mezzo a un mare di vigneti.

Lo scopo fu puramente quello di… marketing. Voleva stupire, attirare l’attenzione sulla zona e sul suo principale prodotto, e attrarre qui la società bene di Reims, che ci arrivava con un trenino dalla città per passare qui pomeriggi di svago.

Sì perché oltre al faro aveva costruito anche due teatri e altri spazi di relax e divertimento. Del resto non è rimasto nulla dopo la Grande Guerra (il faro invece venne usato come torre di osservazione sui campi della Marna, poco lontani), ma il faro è ancora qui e oggi ospita un museo del vino e garantisce una vista spettacolare sui vigneti dei dintorni.

La foresta dei faggi penduli a Verzy

I faggi di Verzy, le faux de Verzy, Champagne

A pochi minuti da Verzeney, nel comune di Verzy, si trova una foresta nota perché al suo interno sono presenti diversi esemplari di faggi penduli, caratteristici per la chioma “piangente” e per il tronco e i rami contorti.

Si tratta di piante piuttosto delicate, come spiegano i pannelli che accompagnano lungo il percorso ad anello nel bosco, e sono recintate per proteggerle.
Non ci si può “andare sotto” per vederle, perché calpestando il terreno intorno si rischia di rovinare le radici.

Ma, nonostante i divieti e le recinzioni, abbiamo visto che purtroppo tutte le persone nel parco ignoravano le regole e oltrepassavano la protezione per avvicinarsi. Quello sì, un brutto spettacolo.

Hautvillers, non solo Dom Perignon

Hautvillers, Champagne

Hautvillers è riportato nelle guide a causa dell’abbazia in cui visse e morì dom Pierre Perignon, il monaco benedettino che in un certo senso “inventò” lo champagne.

La chiesa abbaziale non è granché, è molto più piacevole passeggiare per le vie del villaggio, dove case e negozi sono caratterizzati da insegne in ferro battuto tutte diverse, che illustrano azioni quotidiane (come la scuola), vari mestieri e attività legate al vino.
Alle nostre bambine è piaciuto improvvisare una ricerca di tutte quelle che riuscivano a trovare e riconoscere.

Vi segnalo anche un piccolo negozio di miele, in Rue de la Hubarde 8, dove il proprietario ha chiesto alle bambine “avete mai visto come si estrae il miele?” e ci ha mostrato nel laboratorio il processo di estrazione del miele, dal favo, passando dalla apertura delle celle, la centrifuga fino al vasetto finale. Ci ha poi fatto assaggiare diversi tipi di miele spiegandoci anche i fiori locali.
Se passate da Hautillers con dei bambini, fateci un salto!

La mongolfiera di Épernay

Ballon de Epernay, Champagne

Questa è forse l’attrazione più famosa (e anche costosa) tra quelle che vi proponiamo. Épernay è una cittadina considerata la capitale dello champagne (dello, inteso come vino), a causa del grande numero di maison che hanno sede qui.

In un grande piazzale al centro della cittadina si trova il Ballon de Épernay: una mongolfiera che si alza fino a 150 metri di altezza (restando ancorata al suolo, altrimenti io non ci avrei messo mai piede!) e permette di godere di un panorama unico intorno.

La mongolfiera non è un mezzo a caso: tale Eugène Mercier, creatore di una delle maggior maison di champagne, ma soprattutto un genio dal punto di vista del marketing, portò proprio una mongolfiera di questo tipo alla Esposizione Universale di Parigi del 1900 per pubblicizzare la sua regione e il suo vino. Ma di Mercier ve ne parlerò in un altro post

La salita in mongolfiera è stata una bella esperienza per noi che non l’avevamo mai fatta. Il “volo” dura” 12 minuti, costa 12 euro per gli adulti, 6 per i bambini sopra i 3 anni e si effettua solo in ottime condizioni meteo.

Il mulino di Dosches

Moulin de Dosches, Champagne

Dalla Marna, nei dintorni di Reims, siamo scesi poi nel dipartimento dell’Aube. A metà strada tra la città di Troyes (bellissima, con le sue case a graticcio colorate e storte) e il Lac d’Orient, nel piccolissimo villaggio di Dosches c’è un mulino a vento, che sorge su una collina.

Era un mulino per macinare la farina, e oggi si può salire all’interno vedendone i meccanismi, le macine e provando a testare quanti tipi di farina, dalla più fine a quella a grani più grossi, si potevano produrre. Ne siamo usciti con le mani ben imbiancate.

Mulino di Dosches, Champagne

Nel parco del mulino-museo c’è anche un grande forno, un giardino officinale e un piccolo labirinto di siepi.

Il castello di Vaux

Se ci conoscete un po’, avrete capito che i castelli ci piacciono.
Una mezz’ora a sud di Troyes, in mezzo al nulla della campagna francese, si può oggi visitare lo Chateau de Vaux.
O meglio, quando ci siamo stati noi se ne poteva visitare solo una piccola parte, perché al momento è in ristrutturazione. E però ne è valsa la pena, e vi spiego perché.

I gestori del castello hanno trovato un modo originale, attraente e divertente per promuovere la vista di un castello che altrimenti non scegliereste, perché al momento sono visitabili solo i locali di servizio: dei piani nobili si vedono solo l’ingresso e una camera, mentre si percorrono i sotterranei, in pratica “i piani bassi” (avete presente Downton Abbey?), e poi si passa agli edifici esterni, scuderie, appartamenti dei lavoranti, la torretta con la piccionaia e il locale latteria, la fucina… Ogni locale è stato allestito con grande cura per ricostruire gli ambienti di inizio ‘800.

Chateau de Vaux, Champagne

La vera particolarità è che all’inizio della visita ci è stata consegnata una lettera-gioco di quello che fu uno dei padroni di casa che narra l’omicidio di uno degli operai impegnati nella ristrutturazione: il compito dei visitatori, investiti del ruolo di investigatori, è scovare in ogni stanza l’indizio nascosto e risolvere un indovinello, per arrivare al termine del percorso a risolvere il mistero e scoprire l’assassino. Attenzione, perché la risoluzione del delitto è fondamentale per trovare il codice che apre l’ultima porta…. per poter uscire dal castello!

Chateau de Vaux, Champagne

La visita è stata molto divertente, nonostante gli indovinelli siano solo in francese e affatto semplici. Noi siamo riusciti a trovare la soluzione anche senza aver risolto tutti i passaggi.

Essoyes, il paese di Renoir

Essoyes, il paese di Renoir in Champagne

Essoyes è un pittoresco villaggio dove il pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir passò una quarantina di estati della sua vita.
Questo era il paese di sua moglie Aline, colei che fece da modella a tanti dei suoi quadri, anche per i più famosi, come la Colazione dei canottieri.

Qui tornarono ogni estate, e qui il pittore lavorava, viveva, girava per il paese, andava al fiume Ource dove le donne lavavano i panni per ritrarre “le sue” lavandaie.
Si portava – in una sorta di affido ante litteram – altri bambini (oltre ai suoi figli), figli orfani di amici o bambini che ne avevano bisogno, a trascorrere le vacanze.
Essoyes è Francia tanto quanto Parigi, ma non può esserne più diversa.

Oggi è possibile ripercorrere i suoi passi grazie allo spazio museo dedicato a lui e alle sue modelle, e al percorso che conduce a visitare i suoi luoghi, la sua casa arredata, il suo atelier (sapete che emozione ritrovarsi sul pavimento pieno dei suoi segni di pittura!), il suo giardino e persino il cimitero dove lui e la famiglia Renoir sono sepolti.

L'atelier e la casa di Renoir a Essoyes

Incursione in Borgogna: il castello di Maulnes

Da Essoyes è un attimo attraversare il confine di regione ritrovarsi in Borgogna. Noi abbiamo fatto una piccola incursione per andare a vedere un castello particolarissimo (ce ne sono tanti qui, c’è addirittura la strada dei Duchi di Borgogna, che ne tocca ben 13).

Castello di Maulnes, Borgogna

Il castello di Maulnes è speciale per la sua architettura: è l’unico in Francia a forma pentagonale, una forma che richiama simbolisti e misteri, e ha una sola scala a chiocciola centrale che serve tutto il castello. Fu costruito dalla duchessa Louise de Clermont – dama e amica della regina Caterina de’ Medici – e dal marito, personaggi chiave nelle guerre di religione nel Cinquecento.

Castello di Maulnes, Borgogna

Il castello non è arredato e in parte ancora da ristrutturare, ma affascinante anche per la sua posizione isolata al centro di un altipiano.


Queste sono solo alcune delle mete che abbiamo visitato nel nostro viaggio. Ve le ho proposte come idee da cui spulciare se siete in viaggio in Champagne e non cercate solo il vino... ma nel prossimo post vi suggerirò anche quali cantine visitare se siete in compagnia di bambini 😉
In ogni caso, se nelle guide turistiche con cui partire dall’Italia pensate di non trovare granché da vedere, il nostro suggerimento è di passare dai locali uffici del turismo: vi forniranno cartine più dettagliate e depliant di attrazioni dei dintorni, e così si scoprono cose che non si immaginavano alla partenza!

Un commento

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici anche sul canale YouTube @quattroinvan