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Tour nelle Marche. In camper tra fiumi, borghi, musei e mare

Destinazione: Marche.

Le Marche sono proprio belle, diciamolo: meno gettonata di altre, questa regione regala paesaggi e borghi che a volte non hanno proprio nulla da invidiare, ad esempio, alla famosissima Toscana.

E in questa estate strana, in cui in tanti ci siamo detti “restiamo in Italia”, sia per sostenere l’economia locale colpita duramente nei mesi scorsi, sia per una questione di sicurezza, abbiamo scelto per la nostra prima vacanza con il nuovo van questa regione d’Italia tanto bella quanto a volte sottovalutata.

Abbiamo trascorso una settimana qui, e tra fiumi e gole, borghi, musei, abbazie, grotte e campi di girasoli, colline e mare, cibo e vino, ce n’è davvero per tutti i gusti.

Ecco le immagini del nostro viaggio, sotto tutte le tappe con le informazioni principali:

Vi raccontiamo cosa abbiamo visto, in un tour che ha sicuramente selezionato alcune tra le tantissime cose possibili, perché abbiamo voluto anche tenere un ritmo slow per godercela e riposarci un po’.

Prima tappa: Urbino

Urbino è una incantevole cittadina rinascimentale, soprattutto per merito del suo Palazzo Ducale.
Abbiamo parcheggiato il nostro van proprio sotto i famosi torricini e siamo risaliti a piedi lasciandoci guidare da scale e passaggi nascosti, ammirando il panorama delle colline circostanti da ogni vicoletto che si apriva su una vista inaspettata.

tour nelle Marche: Urbino palazzo ducale
Urbino. Palazzo Ducale

Abbiamo scoperto la storia di Raffaello (che è cresciuto e si è formato qui, nella bottega del padre), si può visitare anche la sua casa.

E soprattutto abbiamo scoperto la figura del Duca Federico da Montefeltro, a cui si deve il Palazzo e il merito di aver raccolto a corte, da grande magnate, molti artisti e pensatori dell’epoca, che fecero di Urbino una città viva e florida.

Il Palazzo è sede della Galleria Nazionale delle Marche, e tra le opere più famose ed emozionanti ci sono la tavola de La città ideale, alcune opere di Piero della Francesca e, ovviamente, di Raffaello.

Urbino, scorci
Urbino. Scorci – Galleria Nazionale delle Marche

Seconda tappa: le Gole del Furlo

Forse una delle scoperte più belle di questo tour nelle Marche. Sono molto famose le Gole del Verdon in Provenza, ma anche in Italia abbiamo delle bellezze mica male!

Il secondo giorno ci siamo dedicati alla natura nella Riserva naturale Gole del Furlo, una stretta valle attraversata dal fiume Candigliano che costeggia l’antica via Flaminia.

Abbiamo visto la diga costruita sul fiume e soprattutto la adiacente galleria scavata dai Romani nel 76 d.C., che ancora si attraversa percorrendo la strada.

Nella nostra sosta abbiamo trovato il tempo per un bagno nelle acque del Candigliano proprio nella piccola frazione di Furlo, dove c’è un grande parco (preso d’assalto per i picnic della domenica) con giochi e arrampicate sugli alberi, e alcuni punti ristoro. Qui l’acqua, nell’ansa del fiume, è verde e placida, e si vedono anche alcune canoe.

Abbiamo raggiunto Furlo con una passeggiata nel bosco partendo dal Parco Le Querce, dove abbiamo sostato con il camper, e dove il fiume permette un altro bagno rinfrescante (ve ne parlo più sotto).

Tour nelle Marche: gole del furlo, fiume candigliano
Fiume Candigliano al Parco Le Querce

Furlo si trova nel comune di Acqualagna, che è famoso per i tartufi. Non aggiungo altro.

Terza tappa: Frasassi, le grotte e il santuario

Frasassi è nota per le sue grotte, ma non ci sono solo quelle. Avvicinandoci a quella che era la meta della nostra giornata siamo passati proprio accanto all’imbocco del sentiero che porta al santuario di Frasassi.
Parcheggiato al volo Koso, abbiamo preso il cammino che si preannunciava sì in forte pendenza, ma sembrava almeno ombreggiato.

La stradina si è rivelata ben presto sotto il sole, ma la fatica di arrivare in cima valeva la pena. Il sentiero, che in realtà è una via crucis – quindi affiancata dalle 15 rappresentazioni delle stazioni che raccontano la passione, morte e resurrezione di Gesù –, conduce in fretta a quasi 600 metri di altezza, dove in una grotta della montagna si trova questa piccola chiesa ottagonale costruita nell’Ottocento: il Santuario della Madonna di Frasassi, conosciuto anche come Tempio del Valadier.
Proprio accanto, l’antica, piccina chiesetta di Santa Maria intra Saxa, che come dice il nome è incastonata nella roccia: sembra quasi che ne sia stata estratta, lasciando una parte ancora imprigionata nella montagna.

Tour nelle Marche: santuario di frasassi, tempio del valadier
Tempio del Valadier

Meta successiva: le imponenti Grotte di Frasassi, il più grande complesso di grotte carsiche d’Europa. Si entra con una visita guidata a gruppi e si attraversano in un percorso protetto su passerelle per circa un chilometro e mezzo (degli attuali 30 scoperti).
Sono cavità enormi, alte anche 100 metri, in cui si fa fatica a rendersi conto della grandezza degli spazi per la mancanza di punti di riferimento. Un percorso straordinario tra stalattiti e stalagmiti che lasciano sempre a bocca aperta.

Tour nelle Marche: Grotte di Frasassi
Grotte di Frasassi

Quarta tappa: Fabriano, Matelica e Tolentino

Fabriano, avete presente quel piacere sottile di comprare un album da disegno nuovo a scuola? Ecco, non potete passare di qui e non visitare il Museo della carta e della filigrana.
Ci hanno mostrato come da un mucchio di stracci se ne possa ricavare una poltiglia che, appositamente setacciata, pressata e messa ad asciugare su degli ingegnosi stendini, poi passata in una colla speciale, si arrivi alla fine a un foglio di carta artigianale.

Tour nelle Marche: Fabriano Museo della carta
Fabriano. Museo della carta

La visita guidata mostra praticamente questo processo, ma racconta anche la storia della nascita della carta di Fabriano, di come questa città sia stata fondamentale per l’invenzione di una carta che potesse resistere nel tempo e abbia contribuito al passaggio definitivo dalla pergamena alla carta.
C’è poi la storia dell’invenzione della filigrana, che oggi si realizza con procedimenti computerizzati, ma che a lungo è stata una vera e propria tecnica artistica che coinvolgeva molte figure, incluse le donne che tessevano i fili di rame necessari per creare le griglie. Ma il resto lo lasciamo alla vostra scoperta.

Da Fabriano ci siamo avviati verso Tolentino, fermandoci però nel paese di Matelica per una sosta enoturistica. Qui si produce il Verdicchio di Matelica, che abbiamo scoperto ben diverso da quello più famoso dei Castelli di Jesi: solo 13 produttori locali fanno questo vino dal sapore minerale.

Tolentino, in provincia di Macerata, è segnata ancora dalle ferite del terremoto del 2016. Qui abbiamo avuto una guida d’eccezione che ci ha accompagnato, tra Storia antica e recente e aneddoti curiosi, alla scoperta della sua città: Gianluca Bocci, blogger e youtuber esperto di audio e fotografia, che per amicizia ci ha dedicato del tempo proprio nel giorno del suo compleanno.
A Tolentino sono tanti gli edifici storici ancora chiusi e in attesa di interventi chissà quando. Lo stesso monumento più importante, la Basilica di San Nicola, ha ancora la facciata coperta, e la splendida cappella con gli affreschi di scuola giottesca è visibile solo in parte perché nascosta dalle impalcature. Nonostante questo, restano bellissimi da vedere: la chiesa, quel che è visibile del Cappellone, e il chiostro adiacente.

Tour nelle Marche: Tolentino chiostro San Nicola
Tolentino. Chiostro di San Nicola

Quinta tappa: l’abbadia di Fiastra

Situata in un territorio a cavallo tra il comune di Tolentino e quello di Urbisaglia, poco lontano dal lago che le dà il nome, sorge la meravigliosa abbazia di Chiaravalle di Fiastra. È un complesso inserito all’interno di una riserva naturale, e da qui partono diversi sentieri per fare passeggiate nella natura.

L’abbazia fu fondata da un gruppo di monaci cistercensi provenienti dall’abbazia di Chiaravalle di Milano. Oggi si possono visitare la chiesa, il chiostro, la Sala del Capitolo e le particolari cantine che ospitano un interessante Museo del vino, dove abbiamo scoperto il procedimento di produzione di una specialità tradizionale: il vino cotto.

Tour nelle Marche: Abbazia di Fiastra
Abbazia di Fiastra

Intorno al complesso ci sono alcuni bar e ristoranti, noi abbiamo pranzato con un tagliere di salumi, formaggi e pane locali che era una gioia per gli occhi e per le papille gustative.

All’abbadia di Fiastra c’è una bellissima area sosta: in pratica un piccolo campeggio attrezzato anche con un blocco bagni.

Abbazia di Fiastra area camper

A pochi km, i resti della antica città romana Urbs Salvia, che noi però non abbiamo visitato.

Sesta tappa: mare!

A questo punto, ci voleva un po’ di riposo al mare! La costa delle Marche è tutta bella, con alcuni angoli speciali e più famosi, come le acque cristalline del Conero, o la family friendly Senigallia.

Noi, volendo evitare grandi villaggi, abbiamo scelto un piccolo campeggio a Porto Sant’Elpidio, a costo contenuto, con la spiaggia di sassi ma una striscia di sabbia sul bagnasciuga che ha permesso alle bambine di costruire qualche castello.
Tre giorni di svacco adriatico ci volevano proprio!

Mare nelle Marche

Se tutto questo non vi basta, potete proseguire l’on the road alla scoperta delle Marche sui Monti Sibillini.

Leggi qui il nostro viaggio:

Tre giorni in camper van sui Monti Sibillini
TRE GIORNI TRA MARCHE E UMBRIA: I MONTI SIBILLINI E LA VALNERINA

Scegliere soste e itinerari: le guide della Regione Marche

Queste guide sono state proprio una bella scoperta: l’ufficio turismo della Regione Marche ha una attenzione speciale per i camperisti, e ha approntato degli itinerari, divisi per provincia, pensati per chi viaggia en plein air . Il vero plus è l’elenco – con mappa! – delle aree sosta presenti sul territorio.

Guide Ufficio Turismo Marche per camper

Per ogni area sono segnalati il numero di posti a disposizione, quali servizi sono presenti, la distanza dal centro abitato di riferimento e le coordinate GPS. Una sorta di elenco speciale ha selezionato 24 aree considerate “di eccellenza”, che non si limitano al solo c/s ma hanno sei servizi in più.

Tra queste, noi abbiamo sostato all’area camper Parco le Querce, alle Gole del Furlo, dove ci siamo fermati due notti. Più che un’area sosta, sembrava un piccolo campeggio: nel verde, con molti alberi, un blocco bagni, un piccolo parco giochi, alcuni punti barbecue e tavoli da picnic a disposizione e la bellissima posizione a bordo del fiume Candigliano, che in questo punto è bassissimo (al massimo arriva alle ginocchia) e permette di rinfrescarsi e giocare in sicurezza.

L’altra bellissima guida che ci ha accompagnato è dedicata ai bambini. È edita da mediabooks e accompagna i bambini alla scoperta di luoghi più o meno conosciuti della regione con la guida di tre giovani personaggi: il pittore Raffaello, Giacomo Leopardi e Donato Bramante, tutti nati in terra marchigiana.

Vengono raccontati – con un linguaggio semplice, bellissime illustrazioni e alcuni giochi – città, castelli, luoghi naturalistici, curiosità storiche, cibi tipici.

Ufficio Turismo Marche. Guida per  bambini

Le Divertimappe solitamente si trovano negli uffici del turismo delle regioni o città descritte oppure acquistabili online al costo di 6,90€ + spese di spedizione.

4 commenti

  • Cristina

    Ciao Marta,
    Complimenti innanzitutto per il blog, per i temi trattati e per il tuo stile di scrittura.
    Che bel giro!! Noi siamo spesso alla ricerca di itinerari da percorrere con i nostri bambini in camper e anche con questo articolo ci hai dato degli spunti molto interessanti. Potresti dirci il nome del campeggio nel Conero (se vi siete trovati bene)?
    Grazie in ogni caso! Al prossimo articolo!

    • Marta Zanella

      ciao Cristina!!
      Noi non siamo stati nel Conero, ma un po’ più in giù, a Porto Sant’Elpidio. Il campeggio dove siamo stati si chiama Villaggio Le Mimose. Piuttosto semplice nei servizi, però ha anche la piscina inclusa nel prezzo. Quando siamo stati noi non era affollato, e in tempi di Covid noi ci siamo trovati bene. I bagni erano molto puliti e sempre dotati di disinfettante all’ingresso. La zona non è delle più fighe (come il Conero) ma sul lungomare si trovano anche bar e ristorantini carini.

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