Museo del carretto siciliano Aci Sant'Antonio
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Aci Sant’Antonio e il Museo del carretto siciliano

Il carretto siciliano, con le sue scene dipinte e i colori sgargianti, è sicuramente uno dei simboli della Sicilia.

Nel nostro tour di questa estate, che ci ha portato a visitare alcuni dei luoghi più belli dell’isola, ci siamo concessi una sosta di alcuni giorni nel catanese.
Il motivo principale di questa scelta era un matrimonio a cui abbiamo partecipato, nella splendida cornice della piazza Duomo di Acireale.
Così, un po’ per tirare il fiato, per esplorare la zona e un po’ per riposarci prima del lungo on the road che avremmo ripreso per risalire tutta l’Italia, abbiamo affittato un appartamento qualche giorno in un piccolo paese dell’entroterra: Aci Sant’Antonio.

Piazza Duomo a Acireale
Piazza Duomo di Acireale

La scelta del luogo è stata dettata principalmente da un motivo: la vicinanza al luogo del matrimonio. Ma quando abbiamo scelto la casa non avevamo minimamente considerato quanto avrebbe potuto essere (o non essere) interessante il paese in cui avremmo vissuto quattro giorni.

Vissuto” è una parola che non ho scelto a caso: la prima sera, quando siamo usciti dal nostro appartamento e abbiamo passeggiato per il paese, facendo un po’ di spesa dalla fruttivendola, al negozio di formaggi e salumi, poi alla pasticceria-rosticceria, tutti gli abitanti ci hanno squadrato subito.
Diciamo che ci siamo sentiti sotto esame, ma ci siamo anche divertiti (“siete in vacanza? e dove state? a casa di chi? e come mai siete qui?”, peggio di mia madre).
Ma poi, all’ultima sera e dopo molte chiacchiere, al momento della partenza (e dell’ultima spesa) ci hanno salutato tutti con grande calore, dal barista alla tabaccaia, fino alla “nostra” fruttivendola che è uscita di corsa dal negozio per chiamarci.
Una bella esperienza di immersione in un paese che, abbiamo scoperto, ha anche un primato.

Aci Sant’Antonio è chiamato “il paese del carretto siciliano” e ci hanno raccontato che è stato a lungo il centro della produzione dei carretti, in pratica quello che è (stata) Mirafiori per la Fiat.

Museo del carretto siciliano Aci Sant'Antonio

L’abbiamo scoperto nella bella visita che abbiamo fatto al Museo del carretto siciliano, che ha sede in questo paese.
Un piccolo gioiellino che si trova all’interno di una casa padronale, che corre tutta intorno a un bel cortile-giardino.

All’ingresso, proprio accanto al portone, in un locale attrezzato a laboratorio, ci ha accolto il responsabile del museo, un giovane artista che abbiamo interrotto mentre stava dipingendo.
Si chiama Gaetano Di Guardo e ci ha accompagnato lungo l’esposizione (breve ma interessante) allestita in locali che una volta erano adibiti a stalle e magazzini.
Ci ha raccontato la storia dei carretti, da quando sono stati inventati principalmente per trasportare merci, e ancora erano modelli semplici, non colorati come li immaginiamo oggi, agli ultimi esemplari del Novecento, quando l’introduzione delle vetture a motore e dei camion li ha praticamente mandati in pensione, relegandoli a simbolo di una cultura e oggetto da souvenir.

Museo del carretto siciliano Aci Sant'Antonio

Ci ha raccontato l’evoluzione nella decorazione delle sponde (chiamate masciddara) che riportavano inizialmente immagini sacre, come una richiesta di protezione al santo rappresentato, e si sono poi evolute in scene sempre più ricche e dettagliate raffiguranti le gesta cavalleresche dei paladini di Francia – quegli stessi racconti rappresentati dal Teatro dei Pupi.

Museo del carretto siciliano Aci Sant'Antonio
San Giorgio uccide il drago

Ci ha fatto notare la differenza di colorazione tra i carretti di tradizione palermitana (prevalentemente sul giallo) e quelli catanesi (con prevalenza di rosso).

Ci ha anche spiegato tutte le parti che costituiscono la struttura del carretto, che funzione pratica hanno e cosa indicano le decorazioni in ferro battuto, quali artigiani erano impegnati nella realizzazione di ciascuno di questi pezzi: dal falegname al pittore, dal fabbro all’intagliatore.

Museo del carretto siciliano Aci Sant'Antonio

Ma ci ha anche raccontato il presente e il futuro, perché quest’arte decorativa non si è esaurita: lui ne è la prova vivente, con il laboratorio in cui stava lavorando in cui abbiamo potuto vedere sedie e altri pezzi di arredamento dipinti con le scene e i colori tipici del carretto catanese.
E scoprire, infine, che lui è uno degli artisti siciliani che hanno dipinto a mano i frigoriferi della Smeg della collezione speciale Sicily is my love firmata Dolce e Gabbana.


Informazioni sul Museo del Carretto siciliano:

Via Vittorio Emanuele, 120
95025 Aci Sant’Antonio (CT)
Pagina Facebook ufficiale


Dove abbiamo dormito a Aci Sant’Antonio:

Ci siamo trovati molto bene in un grande e appena ristrutturato appartamento proprio nel centro di Aci Sant’Antonio, con una grande terrazza vista tetti: si chiama Casa di Pina.
I proprietari, Maria e Giuseppe (non fate battute), si sono anche fatti in quattro per risolvere un disguido che abbiamo avuto. Se cercate un posto tranquillo e accogliente, noi lo consigliamo.

Aci sant'Antonio Casa di Pina
Cena in terrazza a Aci Sant’Antonio
Vedi la Casa di Pina

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