Gita a Bury e Lancashire tra i treni a vapore
Prima di partire per Manchester ci eravamo preparati una lista di luoghi che avremmo voluto vedere e avevamo previsto anche una gita “fuori porta”, per spezzare la visita della città con una giornata diversa.
Scartate le molte belle residenze con parco annesso dei dintorni per due motivi: perché non avevamo l’auto ed erano quasi irraggiungibili con i mezzi pubblici, e perché molte chiudono durante il periodo invernale. Avevamo infine deciso per una gita nel Peak District, a partire da un villaggio facilmente raggiungibile con il treno.
Ma la sera prima della partenza ci siamo imbattuti in uno sciopero dei treni che ci ha costretto a trovare un’altra idea.
Così abbiamo velocemente valutato qualche ipotesi e abbiamo optato per una cittadina facilmente raggiungibile con mezz’ora di tram dal centro di Manchester: Bury.
Si trova a Nord di Manchester, proprio al confine meridionale della regione del Lancashire.
È famosa (non in Italia, certo… ) per il suo enorme mercato coperto – in cui potete trovare di tutto, da prodotti alimentari locali a ogni tipo di oggetto – e per essere la città natale di sir Robert “Bobby” Peel, uno storico primo ministro inglese che fondò la polizia metropolitana: ed ecco spiegato perché i poliziotti inglesi si chiamano Bobby!
C’è anche un piccolo Museo dei fucili, che organizza anche attività per bambini, e un teatro molto apprezzato.
Ma noi ci siamo andati perché avevamo adocchiato un piccolo e gratuito Museo dei trasporti e la presenza della vecchia linea ferroviaria su cui corrono ancora i vecchi treni a vapore.
La cittadina è carina, il centro ben curato, con molti negozi, una bella cattedrale circondata dal cimitero. Circondata nel senso che tutto il cortile intorno è lastricato da lapidi con le iscrizioni delle persone seppellite intorno alla chiesa.
Noi abbiamo fatto una sorta di passeggiata della memoria, leggendo i nomi e le iscrizioni che riportano le date e le storie delle persone vissute a Bury.
Vicino c’è una bellissima costruzione che ricorda un castello, e in effetti lo è, anche se non un castello da fiabe e principesse ma una costruzione militare: è il “Castle Armoury”. È stata sede di reggimenti dell’esercito, tra cui i Fucilieri del Lancashire (quelli a cui è dedicato il museo), e oggi ospita l’Accademia militare.
Proprio da un angolo del parcheggio adiacente si accede a una piccola scalinata che porta alla nostra meta: il Museo dei Trasporti.
È allestito all’interno di un vecchio magazzino delle ferrovie risalente a metà ‘800, e ancora si vedono i binari entrare dal grande portone.
Nella parte centrale sono esposti i mezzi di trasporto: ci sono bus a due piani e piccole locomotive, c’è una carrozza di un tram a cavalli e alcune vecchie automobili che erano usate come furgoni aziendali. C’è un furgone della Royal Mail e la bicicletta del postino, c’è persino un camion dei pompieri.
La particolarità di questi mezzi è che, oltre a essere ben tirati a lucido e bellissimi, per ognuno c’è una scheda che riporta i dati tecnici, il periodo di utilizzo ma soprattutto ne racconta la storia.
E così ci ha affascinato soprattutto quel pullman a due piani che, dopo essere stato dismesso dal servizio pubblico, fu acquistato da un grande agricoltore che lo usava per distribuire nei campi i suoi lavoratori.
E, ancora, quello acquistato da un pastore irlandese che lo trasformò in una chiesa mobile e andò in giro per le campagne d’Irlanda a incontrare i suoi fedeli.
A noi “grandi” nel cuore è rimasto quello che era in servizio tra Londra e Torquay, nel Devon, all’epoca d’oro della English Riviera: il luogo dove abbiamo fatto la nostra prima vacanza a tre.
Tutto intorno, invece, su delle passerelle sopraelevate, sono allestite delle scenografie e dei giochi didattici: il paradiso del “si può fare e toccare”.
Si può far finta di guidare un bus, e immergersi nella scena della vita alla vecchia stazione di Bury, travestendosi da macchinisti e magazzinieri.
Ci sono giochi interattivi per confrontare il costo della vita di un macchinista degli anni Venti con il nostro, per scoprire come venivano trasportate le merci sui vagoni, o ancora per imparare le diverse tecniche per costruire un ponte o per far funzionare una locomotiva a vapore.
Si scopre la storia di una giovane operaia che la domenica prendeva il treno per una gita al mare.
Ci sono, infine, riproduzioni in modellini della città di Bury a inizio secolo e pannelli che ne raccontano lo sviluppo urbanistico prima, durante e dopo la rivoluzione industriale.
Il museo è gratuito, ma – come sempre accade in questi posticini che anche se piccoli e periferici sono così ben curati – una donazione all’uscita viene proprio voglia di farla.
E dopo aver visto nel modellino della città dov’era, una volta, la vecchia stazione ferroviaria, usciamo dal museo e attraversiamo la strada per andare a cercarla.
Sorpresa! Proprio vecchia non è, perché è ancora in funzione.
La linea ferroviaria è gestita dalla East Lancashire Railway , che fa correre treni trainati da storici locomotori diesel o locomotive a vapore che, nemmeno a dirlo, sono quelle più affascinanti.
Organizzano “normali” corse attraverso la campagna oppure allestimenti e proposte speciali: il treno di Natale, quello di San Valentino o per le feste della mamma e del papà, i tour di degustazione di birre, feste di primavera estate o autunno, persino con il trenino Thomas… insomma, ce n’è per ogni occasione.
Noi, non avendo molto tempo a disposizione, abbiamo scelto di fare un viaggio nella direzione più corta (anche se forse la meno bella) fino al capolinea Heywood.
Il nostro obiettivo è stato il viaggio in sé su un treno con i vecchi allestimenti trainato da una locomotiva a vapore, ma se vi capita l’occasione prendete il treno nella direzione opposta, verso Rawtenstall e ammirate il panorama della Irwell Valley.
Magari fermandovi a prendere un tè alla Tea Room di Irwell Vale e fare una passeggiata dove una volta i mulini giravano per produrre tessuti di lana e cotone.