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Visita family friendly al castello di Edimburgo

La prima volta che siamo stati a Edimburgo eravamo in due.
Era estate e i tramonti arrivavano alle dieci di sera.
A metà agosto le strade erano piene di gente per il Military Tattoo, l’International festival e il Fringe.
Noi eravamo sul finire di un bellissimo viaggio on the road nelle Highlands, parecchio stanchi, e avevamo deciso di passeggiare per la città senza entrare nei musei, e nemmeno al castello.

Da tempo ci dicevamo che avremmo dovuto recuperare e vederla meglio, questa città che in fondo avevamo solo sfiorato.

Così, in pieno inverno, all’inizio di dicembre, siamo tornati a Edimburgo per un viaggio di Natale.

Questa volta eravamo in quattro, il sole tramontava prima dell’ora di merenda, ma la città era comunque piena di vita, già addobbata per il Natale e con le folle riversate nei mercatini e nel villaggio di Natale Edinburgh’s Christmas.

E al castello abbiamo dedicato ben più dell’ora e mezza consigliata.

castello di edimburgo di notte
Il castello all’uscita… a metà pomeriggio

Il castello di Edimburgo è tra le attrazioni più visitate di tutta la Scozia.
Ci sono molte cose da visitare, e a volte è bene fare una scelta all’inizio della visita per concentrarsi su quello che più interessa. Sul sito ufficiale sono consigliati dei percorsi, a seconda se si visita il castello al mattino o al pomeriggio, quello per chi ha solo un’ora di tempo, quello più adatto alle famiglie con bambini, o per chi vuole ripercorrere la storia reale…
Noi abbiamo preso come base quello family friendly, adattandolo alle nostre curiosità.

ingresso al castello di edimburgo
Entriamo…


Quello che ci ha facilitato la visita con le bambine, però, è stata l’audioguida
: qui è scoppiata la passione per questi citofoni-smart che in ogni sala o luogo scatenano una caccia al tesoro alla ricerca del numero della spiegazione da ascoltare.
L’audioguida al castello di Edimburgo è disponibile anche in italiano e, pur essendo identica, ha un prezzo ridotto per i bambini rispetto agli adulti.

audioguide al castello di edimburgo

Per ogni punto di interesse viene raccontata una storia, e a noi è piaciuto molto sentire quella della regina Margaret, una donna molto religiosa e poi proclamata santa, a cui il figlio, il re David I, ha dedicato una piccola cappella: molto austera fuori, un piccolo gioiello all’interno, che è anche l’edificio più antico di tutto il castello, dato che risale al 1130.

cappella st margareth chapel

C’è poi un grande cannone, chiamato Mons Meg, donato nel 1457 al re James II dal duca Filippo di Borgogna….

Ehi, questo è un tizio che conosciamo! Lo “incontrammo” l’anno scorso nel viaggio in Francia, a Guédelon, dove oggi stanno costruendo un castello seguendo lo stile e le regole proprio dell’epoca di Filippo. È sempre bello quando in un viaggio incrociamo pezzi di un altro già fatto.

Tornando al cannone, poteva sparare proiettili da un quintale e mezzo fino a una distanza di due miglia.
Un colpo fu sparato per festeggiare il matrimonio della regina Mary di Scozia, e l’ultimo, invece, fu nel 1681 in occasione del compleanno di re James VII… e poi esplose.

Mons Meg cannone

E poi ci sono i gioielli della corona.

È un’esposizione preceduta da un percorso guidato, lungo il quale sono allestite scene con statue a grandezza reale che raccontano la storia degli “Honours of Scotland”, e cioè la corona, la spada e lo scettro che furono usati insieme per la prima volta per l’incoronazione della regina Mary nel 1543, che furono poi trafugati e infine ritrovati grazie a sir Walter Scott.
Insieme a questi gioielli, la “Stone of destiny”, la pietra del destino su cui si sono inginocchiati (o seduti) diversi monarchi per essere incoronati, inclusa la regina Elisabetta II.

Il percorso è carino, ma era così affollato che ci siamo trovati incanalati in un serpentone senza possibilità di accelerare o fermarsi per un momento dove si preferiva.
In questa parte di percorso non è ammesso fotografare.

C’è anche un cimitero dei cani, ma ammetto che questa storia se l’è ascoltata solo Irene…

La Sala Grande

Great hall sala grande castello edimburgo

La Great Hall è ovviamente la sala più grande del castello, e molto scenografica.

La sala, realizzata nei primi anni del 1500, è un po’ il cuore di tutto l’edificio, dove avvenivano tutte le cerimonie più importanti.
In fondo alla sala c’è una sorta di tribuna lignea dove i giullari si esibivano con i loro spettacoli.
Oggi si può ammirare nella Great Hall anche una collezione di spade e armature.

Great hall sala grande castello edimburgo

Per ultime abbiamo lasciato le prigioni di guerra.

Allestite per mostrare com’era la vita dei prigionieri di molti nazionalità: cosa e quanto mangiavano, dove dormivano (alcuni in amache sospese sopra tavole di legno, su cui dormivano altri prigionieri ancora), come erano riscaldati (poco) gli stanzoni, le docce e i bagni…

prigioni castello di edimburgo

Una delle cose più affascinanti, però, è stato il panorama, che spazia su tutta la Old Town fino alla collina di Arthur’s seat, oltre il palazzo della regina di Holyrood,

panorama su edinburgh old town

e sulla New Town dove spiccavano le giostre dei Christmas village, e lontano fino al mare.

new town edinburgh panorama

Panorami tanto più affascinanti perché illuminati dalla luce d’oro di un lunghissimo tramonto. 

tramonto su edimburgo

Per concludere, una merenda davvero da ricordare…
Dove? Nella Tea Room del castello, dove ci siamo concessi un afternoon tea e delle cioccolate con i marshmallow.
Davvero un tè da regine!

afternoon tea castello di edimburgo


Cos’altro fare a Edimburgo, capitale della Scozia?

 

Viaggiare con i bambini: colorare Edimburgo

Cerchiamo sempre, nelle nostre visite alle città, soprattutto quando fa freddo o molto caldo, di fare qualche sosta in un locale, per una merenda e per riposarci un po’. Oppure ci capita di cenare fuori, se non abbiamo a disposizione un appartamento o il nostro camper con l’angolo cottura.

Capita che le attese siano lunghe e che le bambine abbiano bisogno di un intrattenimento. Da quando sanno tenere in mano dei pastelli, noi portiamo sempre qualcosa da colorare: uno o due album e un astuccio, con pastelli e pennarelli.

Ultimamente abbiamo iniziato a cercare disegni e album da colorare che rappresentano i luoghi che abbiamo appena visto o che abbiamo in programma da vedere, ed è una tecnica che accende il loro interesse e aiuta a fissare i ricordi.

Per il nostro viaggio a Edimburgo abbiamo scelto alcuni disegni di un album bellissimo della illustratrice edimburghese Helen C. Stark (che però purtroppo non si trova più, nel momento in cui scrivo) e uno altrettanto interessante, dal titolo The Colouring book of Edinburgh, con i disegni dei luoghi più famosi della città. Ovviamente, Castello incluso.

Se vi interessa, lo trovate qui:

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