viaggi con un campervan furgone camperizzato
in van,  viaggi

I viaggi del Solero, il nostro primo furgone camperizzato

Quando siamo andati a vederlo la prima volta, non ero nemmeno convinta che un campervan fosse una buona idea
per noi.

Stavamo girando da mesi per vedere furgoni attrezzati a camper, ma io mi lasciavo trascinare in questa ricerca come si tira per mano un bambino che non ha poi così tanta voglia di camminare.
Furgone camperizzato sul lago di Como
Sul lago di Como
Mi lasciavo contagiare dall’entusiasmo di Roberto che coltivava questa idea da qualche anno e nel frattempo
si era fatto un bel po’ di competenze tecniche, ma nessuno dei westfalia che avevamo visionato fino a quel momento mi aveva convinto.
Un po’ perché Irene in auto aveva poca autonomia di viaggio, o perché addormentarla all’epoca era difficile e chiedeva lo spazio per muoversi e cullarla, o forse perché lei non sta – e non stava – mai ferma, quindi come avrebbe potuto stare in uno spazio vitale così piccolo mentre, ad esempio, ci sarebbe stato da preparare da  mangiare o allestire i letti per la notte?
Una cena in un furgone camperizzato
Una cena improvvisata

Ho visto il primo campervan quando lei appena gattonava, e quando abbiamo trovato quello che sarebbe diventato il nostro Solero aspettavo già Clara. Tanto per dire.

È stato un pomeriggio di follia di aprile.

Apparentemente era meno curato di altri che avevamo visto, l’allestimento interno sembrava meno fine, era anche un po’ incasinato.

Ma i proprietari erano una coppia con due bambini piccoli, con la stessa differenza di età che avrebbero avuto le nostre bimbe, e il racconto dei loro viaggi, soprattutto la spiegazione degli allestimenti robusti che avevano
scelto, la comodità di avere un bagno sempre a portata (evviva!), le dritte e i consigli che ci darono su come gestire seggiolini, oggetti, protezioni e stile di vita in modo smart ci fece capire la cosa che fece la differenza: se era stato perfetto per loro, era quello che faceva al caso nostro, che avevamo le stesse esigenze.

A Comacchio con un furgone camper
A Comacchio, in Emilia Romagna
«Ci pensiamo», avevamo detto loro.
Ma nei 40 kilometri di ritorno a casa avevamo già deciso. E continuavamo a ridacchiare come due ragazzini esaltati.
Insomma, era stato un vero e proprio colpo di fulmine.
La prima notte che abbiamo dormito sul Solero è stato a Sirmione, in riva al lago di Garda.
Un panorama bellissimo….
Sul lago di Garda con un furgone camperizzato
A Sirmione, sul lago di Garda
…E poi un acquazzone tremendo, e Irene così eccitata dalla novità che ci ha messo ore ad addormentarsi.

Un battesimo del fuoco, ma da quel giorno di viaggi ne abbiamo fatti.

Un on the road in Provenza la prima estate, in Germania in Foresta Nera, la seconda, e ancora la Francia, questa volta in Borgogna.

A Maubec, paesino scoperto per caso in Provenza
Dopo un temporale, in riva al fiume, a Schiltach, Germania

 

In Borgogna in furgone camperizzato con i bambini
Sul Canale di Borgogna

Ma soprattutto ci ha insegnato a viaggiare in modo diverso.

Il pensiero di non avere la fretta e l’ansia di arrivare in qualche posto entro sera, perché avevamo la possibilità di fermarci a dormire dove ci piacesse di più ci ha aiutato a lasciare le autostrade per le strade secondarie.

A non pensare solo alla meta ma goderci la strada.

Monginevro in camper van
Verso il Monginevro
Abbiamo fatto diventare i tragitti per arrivare a destinazione un viaggio nel viaggio, aggiungendo tappe non previste, riscoprendo la Via Francigena, alcuni dei borghi più belli d’Italia, i passi di montagna, laghi sul percorso, valli
inaspettatamente belle non lontani da casa.
Abbiamo incontrato persone nuove e visitato vecchi amici.
E nel frattempo siamo anche diventati più grandi.
Sul lago Titisee, in Germania nella Foresta Nera
Leggi anche dell’ultimo giorno con il nostro Solero: #buonviaggioSolero!

5 commenti

  • Elma

    Mentre leggevo la storia di Solero mi chiedevo se quello che stavamo valutando noi aveva una storia altrettanto bella 😊 con un pupetto appena arrivato pensavamo ad un allestimento del genere che sacrifica la cucina rispetto al westfalia a favore del bagno doccia in coda ( noi viaggiamo abbastanza in climi freddi quindi L acqua calda sarebbe essenziale .. ).. come vi siete trovati con L allestimento Solaria ? Lo consigliereste ?

    • Marta Zanella

      Massì, tutti hanno storie belle… fatevela raccontare! 🙂
      Hai colto un po’ il punto (per noi) più critico del nostro Nugget: la cosa che rimpiangiamo di più del Solero/Solaria è proprio il bagno.
      Ed era stato quello che ci aveva convinto nell’acquisto, con una bimba di un anno e mezzo e un’altra in arrivo. Un lavello (basculante) molto grande, il wc fisso e il doccino con l’acqua calda sempre a disposizione sono stati una manna dal cielo nella fase pannolini e spannolinamento.
      Sì, coi bambini piccoli il bagno è utile.

      Invece la doccia SUL Solaria non l’abbiamo mai fatta, nonostante avesse anche il piatto doccia. L’abbiamo sempre fatta all’esterno, avevamo (e abbiamo) una tenda che montiamo sul portellone posteriore, ma il doccino con acqua calda sempre pronta era davvero comodo.
      Ora ci arrangiamo scaldando un po’ di acqua sul fornello e mischiandola a quella (fredda) del doccino. Ce la si fa, ma non è proprio la stessa cosa….
      Per il wc abbiamo comunque un porta potty. Roberto lo trova più scomodo per il fatto che va estratto dall’armadietto ed è un po’ più piccolo, io invece non vedo tutta ‘sta differenza.

      In compenso sul Solaria era sacrificata la cucina, ora col Nugget la usiamo molto, molto di più.
      Prima usavamo più i ristoranti, ora coi soldi risparmiati con le cene ci concediamo le docce dei campeggi… Insomma, si bilancia un po’ 🙂

      L’altra cosa che sul nostro Solaria era fantastica era la tenda del tetto a soffietto, molto spessa. Abbiamo preso un sacco d’acqua e non è mai passata una goccia. Questa del Nugget Westfalia non ci sta convincendo, ci sembra molto più leggera, quindi valuteremo se prendere una copertura…. ma ci diamo qualche altro temporale per testarla.

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