Quello che ti auguro il primo giorno di scuola

Ci siamo. La cartella è pronta. Domani si inizia.
Inizia lei, e in un certo senso ricominciamo anche noi, con lei.

Le auguro il piacere di aprire libri nuovi, la soddisfazione di imparare a mettere insieme lettera dopo lettera, parola dopo parola, frase dopo frase, storia dopo storia.
Le auguro di fare gli esercizi dei compiti come se fossero giochini di enigmistica.
Di amare il profumo di plastica delle copertine nuove, la sensazione sotto le dita delle cunette della fila dei pastelli perfettamente in ordine di numero e colore, il piacere di girare pagina e iniziare a scriverne su una pulita.

Le auguro l’emozione di ritrovare i suoi amici, le auguro di trovarne altri, che quelle amiche poi sono quelle che ti restano per la vita.

Le auguro qualcuno che sappia guidarla a capire che la rabbia non serve quando sbaglia, che si riprova fino a quando si riesce. Che gli errori nella pagina indietro non sono disordine, ma servono a ricordare che di strada ne hai fatta, e che con l’allenamento si può migliorare.

Le auguro l’entusiasmo di scoprire che quella cosa che sta studiando è collegata a un’altra che ha già letto, visto, scoperto un’altra volta, in un altro viaggio, su un altro libro. In un’altra storia.

Le auguro di essere felice. Le auguro che i mal di pancia che ci saranno siano solo un sottofondo, e che non le impediscano di amare la scuola.