le cuoche di Casa Mia
a Milano,  Incontri

Le cuoche di Casa Mia. Un libro di ricette, incontri tra donne, storie di cambiamento

Venti donne in cucina a Casa Mia.
No, non casa mia: Casa Mia.
Che poi sono diverse case, in realtà: una rete di appartamenti in tre palazzine, in diversi quartieri di Milano – al Corvetto, in via Padova e in viale Monteceneri, in un edificio confiscato alla mafia e messo a disposizione del no profit – in cui da dieci anni la cooperativa La Strada accoglie e aiuta mamme sole con bambini che sono in un periodo di grossa difficoltà, spesso a causa di maltrattamenti o violenze.

In progetti di questo tipo, grazie a equipe di educatori e operatori preparati, le persone accolte vengono accompagnate a ricostruire la fiducia in se stesse e nelle proprie capacità, a ritrovare le energie e le risorse per tornare a vivere da sole in una casa propria, a rimettersi in gioco nel mondo del lavoro e tornare indipendenti.

«Tutte le volte che andavamo a fare riunioni e incontri a Casa Mia arrivavano piatti deliziosi, cucinati dalle donne degli appartamenti. E così ci siamo accorte intanto che tutte erano molto brave in cucina, e poi che per loro era un’occasione di protagonismo, di fierezza per le proprie capacità – mi racconta Lisa. – In più sappiamo bene che cucinare è condividere qualcosa della propria storia e delle proprie origini, e che mangiare insieme è sempre occasione di scambio, di avvicinamento all’altro… e così l’idea di costruire un libro di ricette è nata spontaneamente.

Il libro di ricette in questione si chiama Le cuoche di Casa mia, solo che non è proprio un libro di ricette.
O meglio, non è soltanto quello, è molto di più.
È un libro di storie e di incontri.

Ci sono le storie di venti donne che, in alcune giornate particolari, si sono alternate ai fornelli e hanno regalato qualcosa di sé, descrivendo e cucinando la propria ricetta del cuore, raccontando la giornata speciale di incontro in cucina. E anche la propria storia di cambiamento.

C’è Amita, una donna originaria dello Sri Lanka che è stata accolta in Casa Mia insieme alle sue due bambine, e arrivata molto provata e sfiduciata dopo una brutta separazione dal marito violento.
Che però fosse una ragazza in gamba e con molte risorse è stato chiaro alle operatrici fin da subito, e l’hanno aiutata a trovare una borsa lavoro in una piadineria.
Anche lei ha partecipato, con una sua ricetta e la sua storia, al libro.

«Quando siamo tornate la volta successiva a cucinare a Casa Mia, Amita non c’era più, al suo posto abitava lì un’altra donna, perché lei in pochi mesi era riuscita a riprendere in mano la propria vita. Alla fine del tirocinio era stata assunta a tempo indeterminato e in poco tempo ha potuto permettersi un affitto e andare a vivere con le sue figlie in una casa tutta loro».

Lisa Ghezzi, che mi racconta tutto questo, è una delle ideatrici e delle anime del progetto Le cuoche di Casa Mia.

«Abbiamo deciso di affiancare in cucina dieci delle “nostre” donne ad altrettante donne “del cambiamento”. Le abbiamo chiamate così perché a un certo punto della loro vita hanno avuto l’occasione, ma anche il coraggio e la perseveranza di affrontare un cambiamento e renderlo occasione di migliorare la propria vita. Le nostre donne invece sono persone che il cambiamento non l’hanno voluto: l’hanno subito ma noi crediamo che il progetto Casa Mia sia per loro un’occasione per rilanciarsi.

Allora abbiamo creato dieci appuntamenti in cui una delle nostre donne ha cucinato insieme a una di queste donne del cambiamento».

Le ricette, chiamate “ricette del cuore”, sono legate o a ricordi di infanzia o a ricorrenze e festività o momenti di svolta.

Tra le dieci donne affiancate alle mamme di casa Mia c’è Federica, «conosciuta per il suo blog Closette. Nel periodo in cui è venuta a cucinare con noi aveva da poco vissuto la perdita della mamma e ci ha portato la ricetta di una torta che le era stata tramandata dalla nonna e poi dalla mamma, che la preparava con lei quand’era piccola. Per lei condividerla a Casa Mia è stato un modo per celebrare e ricordare la madre.
Ci ha raccontato che per molti anni ha lavorato in un grosso showroom a Milano e parallelamente aveva avviato, per hobby, il suo blog.
Il suo momento di crisi ha coinciso con la morte della mamma, in cui stava per chiudere il blog, ma poi il ricordo di quanto la madre l’avesse spronata a tener viva questa sua passione l’ha convinta invece a fare il contrario: chiudere con il suo lavoro, buttarsi in una nuova avventura e trasformare il suo hobby in una professione».

In cucina, con lei, c’era Iris, che – nonostante una vita apparentemente molto diversa – si è ritrovata nelle parole di Federica, nei racconti dei suoi momenti di buio, di difficoltà, di solitudine, e poi nell’esperienza, diversa ma in un certo simile, di ripartenza e di rinascita.

Il libro è in vendita a 15 euro, e i fondi raccolti servono a permettere l’avviamento al lavoro (con un tirocinio coperto da borse lavoro) a dieci donne ospitate.

Per info sul progetto: www.lecuochedicasamia.it

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